La Scoperta della Tomba Elitaria

Lo Scavo

I lavori di realizzazione di una vasca antincendio al di sotto del cortile del Palazzo Comunale di Vieste hanno fornito l’occasione per il recupero di una grande tomba a semicamera rinvenuta a tre metri di profondità.
La struttura era costituita da una grande cassa rettangolare con copertura a doppio spiovente, di dimensioni pari a 210 cm di lunghezza, 100 di larghezza e 120 cm di profondità, al cui interno erano stati deposti ventisei individui.
Nel corso dello scavo è stato riscontrato che al di sotto della prima sepoltura, nell’angolo sud della tomba, erano ammassati sei crani; ad un livello inferiore c’erano i resti di altri individui in parziale connessione anatomica.
L’arco cronologico proposto per l’utilizzo della tomba è compreso tra il III e il II sec. a.C.
Un altro intervento di scavo condotto nella stessa area a poca distanza dalla sepoltura ha permesso di individuare tracce di fasi edilizie abitative, secondo l’uso indigeno di non separare negli abitati le aree sepolcrali da quelle residenziali.

I Reperti

Sono stati rinvenuti all’incirca duecento reperti, appartenenti a tipologie diverse di materiali (ceramiche, vasellame metallico, armi, oggetti d’uso, monili e ornamenti e riconducibili ad individui di entrambi i sessi.

Alcuni oggetti appaiono di particolare pregio (il sigillo in cristallo di rocca, il pendente d’oro, il bicchiere d’argento, per citarne alcuni) e sono indizio di una condizione sociale elitaria del gruppo familiare che verosimilmente ha utilizzato la struttura nell’arco di centocinquanta anni.

Il Corredo Funerario